Avete mai sentito parlare del metodo ideato dall’oncologo Oscar Carl Simonton? No?
Se non ne avete mai sentito parlare vi può essere utile leggere queste poche righe!
Diffuso in varie parti del mondo il metodo è basato sui principi della psico-endocrino- immunologia e usa tecniche mirate per riattivare le capacità di autoguarigione e speranza nei pazienti malati di cancro, anche quelli terminali. È un approccio che si affianca alle terapie mediche e che si rivolge all’individuo, alla sua mente e alla sua anima.
Secondo questo approccio il cancro non è una malattia inguaribile e attraverso la risposta positiva del sistema immunitario può essere sconfitto.
Riconoscendo il rapporto esistente fra mente e corpo si riconosce anche l’innato potenziale di guarigione insito nel corpo stesso.
Il metodo Simonton, quale metodo di sostegno psicologico per le persone colpite da tumore, ha come sua filosofia la presa di coscienza che i pensieri, gli atteggiamenti mentali, lo stile di vita influenzano considerevolmente la salute. Quindi la nostra mente, i nostri pensieri, le nostre emozioni, hanno molto a che fare con la malattia, nel generarla ma anche nello sconfiggerla, dato che sono le emozioni stesse a unire fra loro corpo e mente.
Ormai è generalmente accertato che stabilizzando il dolore emozionale si favorisce la stimolazione delle difese naturali dell’organismo, cioè del sistema immunitario.
Se il sistema immunitario funziona bene, si può avere la meglio sulle cellule anomale. Ma se tale sistema è depauperato delle sue energie e risorse, se la depressione e le emozioni distruttive come la rabbia, il risentimento, l’impotenza bloccano i meccanismi naturali di guarigione, allora lo sviluppo di un tumore diventa qualcosa di altamente probabile.
Il metodo insegna ai malati a vivere i trattamenti in maniera più costruttiva, a aumentarne l’efficacia grazie ad una migliore gestione dello stress e delle emozioni, avvalendosi anche di tecniche immaginative, che influenzano fortemente il modo di pensare.
Pur senza addentrarci nelle specificità di questo approccio possiamo facilmente comprendere quanto esso rappresenti, da un punto di vista scientifico, un metodo che valorizza l’importanza delle emozioni nell’impatto con le cellule del corpo.
Questo approccio olistico compensa l’abituale visione riduzionista che non considera l’essere umano nella sua interezza fisica, psichica e spirituale proponendo un nuovo modo di concepire la salute e la malattia.
Riconoscendo il rapporto esistente fra mente e corpo e l’innato potenziale di guarigione insito nel corpo stesso il metodo offre la possibilità di sperimentare un atteggiamento favorevole alla vita, centrato sulla speranza e sull’acquisizione di aspettative positive e questo dà modo a tutti di condividere l’idea dell’importanza di una reazione positiva e ottimista di fronte alla malattia.